Vediamo cosa ci dice la foto:
· Siamo in alta montagna, sui Pirenei
· Bartali ha la solita faccia seria ma pare arrabbiato, cosa che gli capitava spesso e a maggior ragione in quell’occasione visto l’atteggiamento ostile dei tifosi francesi.
· Bartali non è in testa alla corsa perché non lo segue l’auto della nazionale italiana con il Commissario tecnico Binda e i meccanici ma un’auto che sta facendo riprese cinematografiche (la televisione ancora non c’era).
· La maglia di Gino riporta il nome “Bartali”, cioè la squadra formata nel 1949 dal campione fiorentino per pubblicizzare il suo marchio di biciclette
· Il “cambio” utilizzato da Bartali non è a parallelogramma ma ha una concezione piuttosto antiquata con il tendi-catene all’altezza della corona centrale
· Sul polpaccio sinistro ci sembra di intravedere il segno di una escoriazione, la classica “grattata” da caduta.
· Il cartello fissato sulla moto riporta “Tour de France 50 - Presse” (presse in francese significa stampa); si tratta probabilmente di un fotografo
· I pochi spettatori presenti sembrano molto composti, quindi è probabile che siano villeggianti e non appassionati di ciclismo; ci sono anche due donne
Questo ci dice la foto.
Probabilmente è stata scattata proprio quel 25 luglio 1950 durante la Pau – St. Gaudens. Siamo sui Pirenei ma non sul Col d’Aspin dove le intemperanze dei numerosi tifosi francesi provocarono grossi problemi ai corridori italiani. Bartali fu colpito da un pugno e rischiò di finire sotto un’auto del seguito. Robic lo difese colpendo gli aggressori con la pompa!
Nonostante l’aggressione Bartali tornò sui primi e vinse la tappa allo sprint.
La sera stessa Bartali decise di ritirarsi dal Tour e con lui Magni, che vestiva la maglia gialla, e tutti gli altri italiani, quelli della prima squadra, la nazionale, e i “cadetti”.
Il Tour fu vinto dallo svizzero Kubler.