RAFFORZARE L'INFRASTRUTTURA
UMANA DEL CICLISMO

20-05-2023 / 20-07-2023 - SALVACICLISTI

Si parla molto, o almeno abbastanza, della bicicletta come di uno degli strumenti fondamentali per cambiare le modalità di trasporto nelle città e quindi per renderle più vivibili.
Discorso molto bello che però si traduce, quando va bene, nel migliorare le infrastrutture fisiche delle città: qualche pista ciclabile, qualche cartello, qualche segnalazione orizzontale.
La logica è quella del "costruisci e poi i ciclisti arriveranno".
Non è così.
Scrivono gli autori dell'articolo che pubblichiamo questa settimana:
"Se vogliamo combattere con successo le numerose sfide causate dal predominio delle auto nelle città, è essenziale un cambiamento radicale nelle culture della mobilità. Per realizzare un tale cambiamento, dobbiamo pensare a rafforzare l'infrastruttura umana del ciclismo, oltre che a trasformare l'infrastruttura fisica delle nostre strade ... Non possiamo realizzare città ciclistiche veramente inclusive se ignoriamo come gli atteggiamenti e i valori culturali che ci vengono trasmessi fin dalla tenera età modellano la nostra comprensione del mondo e come questi elementi socio-culturali a loro volta modellano i nostri comportamenti e culture di mobilità."
Insomma se non si lavora sulla "mentalità" delle persone, se non si sradicano abitudini e consuetudini che ci vengono inculcati fin da bambini, se non si combatte la cultura della "mobilità solo e soltanto su auto" che ci viene trasmessa da decine di ore di pubblicità la battaglia di tanti sarà una battaglia di retroguardia in città sempre più inquinate e pericolose.
Buona lettura.