Andare in bici ai tempi dell'emergenza
coronavirus:
NO ... SI ... anzi meglio di NO ... NO!

11-03-2020 / 11-05-2020 - anno 2020

AGGIORNAMENTO DEL 18/3/2020: dopo vari tentennamenti ora, finalmente, il Ministero dell'interno è stato chiaro. NIENTE BICI PER I CICLOAMATORI.
Ecco il testo del comunicato di ieri 17 marzo:

L'utilizzo della bicicletta, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, è soggetto alle misure restrittive del Decreto del 9 marzo 2020 definito #Iorestoacasa. Tale provvedimento limita gli spostamenti delle persone in entrata e in uscita dai territori nonché all'interno dei medesimi salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. In caso di eventuali controlli dovrà essere fornita autocertificazione.
Non è giustificato l'utilizzo del mezzo per diletto o per allenamento oltre i confini del proprio territorio di domicilio, abitazione o residenza. In caso di sportivi, professionisti o non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, sono utilizzabili gli impianti sportivi a porte chiuse per le sedute di allenamento. È consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico.
In Francia la decisione è ancora più drastica e anche ai ciclisti professionisti e ai corridori di interesse olimpico è vietato l'uso della bicicletta per i prossimi 15 giorni.

AGGIORNAMENTO DEL 13/03/2020: chiarimenti del Ministero degli interni (qui il PDF):

10 E' consentito fare attività motoria all'aperto?
Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti


AGGIORNAMENTO DEL 12/03/2020: la posizione ufficiale della Federazione Ciciclistica Italiana

COMUNICATO UFFICIALE
Consapevole della necessità di limitare, in questo momento, il più possibile i contatti delle persone, cause primaria di diffusione diffondersi dell'epidemia COVID-19, in risposta a numerose richieste su come comportarsi riguardo gli allenamenti, la Federazione Ciclistica Italiana fa proprio l'invito rivolto dalle Istituzioni di ridurre gli spostamenti a quelli strettamente necessari e pertanto invita tutti i propri tesserati a stare a casa ed evitare, in questo periodo, gli allenamenti all'aperto.



Restare a casa è l'unica soluzione per contenere il contagio; si suggerisce con forza di adottare questa linea di comportamento. L'attività di allenamento, sino al 3 aprile, è permessa a chi ha lo status di professionista, perché fa parte del proprio lavoro, e agli atleti di interesse olimpico. In tutti gli altri casi la Federazione invita a sospendere in questo periodo di allenamenti all'aperto.
Chi può si alleni a casa con i rulli, in attesa di nuove disposizione e in attesa che la situazione si normalizzi. Al riguardo la Federazione sta studiando soluzioni per le Società e tesserati che permettano l'allenamento a casa con tutor online.
“E' il momento della responsabilità – ha ricordato il presidente Di Rocco – in questa importante fase del nostro Paese devono prevalere il buonsenso e il rispetto degli altri; elementi fondamentali nel consesso civile e soprattutto nello sport. Pertanto il nostro invito e quello di restare a casa”.
In merito a diverse presunte interpretazioni della FCI del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020, diffuse via social in questi giorni, la Federazione precisa che la posizione della Federazione Ciclistica Italiana è espressa unicamente sul sito federale www.federciclismo.it



Pubblicato l'11 marzo 2020
Pensiamo di far cosa utile fornendo una rassegna di interventi apparsi in questi due giorni (9 e 10 marzo) in rete.
Ognuno potrà trarre le conclusioni che riterrà più opportune.
Da parte nostra una sola considerazione: noi non siamo professionisti, noi siamo cicloamatori che facciamo sport per il divertimento e la salute. Appunto: per la salute.
Buona lettura.