IL GIALLO E IL ROSA
Gastone Nencini e il ciclismo degli anni della leggenda
di Riccardo Nencini

08-04-2016 / 23-04-2016 -
RECENSIONI

Lo chiamavano il "Leone del Mugello" per l´indomito coraggio e la determinazione che metteva in ogni corsa. Gastone Nencini (Barberino di Mugello, 1º marzo 1930 – Firenze, 1º febbraio 1980) è stato un "grande" del ciclismo. Attaccante di razza, lo chiamavano anche "pellaccia" perchè in discesa non si peritava di rischiare e molto. Se ne accorse, a proprie spese, purtroppo, l´asso francese Riviere che al Tour del 1960 - quello poi vinto da Gastone - per stargli dietro in discesa finì fuori strada, rovinandosi la carriera e la salute.
Nencini vinse un Giro (1957) e un Tour (1960) ma avrebbe potuto vincere per lo meno altri due Giri. Quello del 1955 quando in maglia rosa fu "vittima" di un attacco di due ormai vecchi marpioni come Coppi e Magni che approfittarono di una sua sosta per fare pipì per staccarlo e quello del 1960 quando di fronte al grande Anquetil, mancò la vittoria per appena 28". In quell´occasione rimase storica la tappa Pescara-Terminillo, in cui Nencini in compagnia del vicarellese Carlesi (in realtà di famiglia di Navacchio) staccò Anquetil, aggiudicandosi anche la tappa.
A Nencini, grande scalatore - vinse la classifica degli scalatori sia al Giro che al Tour - Franco Marrucci ha dedicata la recensione del libro "Il giallo e il rosa".
A seguire la cronaca dell´omaggio fatto dal nostro Bruno Conti al monumento a Gastone Nencini eretto sul passo della Futa.