"I discorsi li porta via il vento, le biciclette i livornesi!", guida alla lettura
01-10-2013 / 04-11-2013 - anno 2013
Vorremmo far presente che in alcuni interventi ospitati nel sito possono essere presenti taluni lemmi o espressioni che , pur essendo di largo uso in area labronica, possono essere di non facile interpretazione per lettori, diciamo così, "non residenti" . Per meglio chiarire il significato lirico ed autentico di tali accezioni e la loro plasticità poetica così utile nelle mani dell´autore, si rimanda all´ insuperata opera : IL BORZACCHINI ORIGINALE - Dizionario Ragionato di Lingua Volgare, anzi Volgarissima d´uso del Popolo alla fine del secondo Millennio. Ponte alle Grazie 1996 Vediamo, in tale poderoso compendio di livornesità parlata, cosa troviamo, a pag. 65, alla parola BICICLETTA Il termine è qui citato in relazione alla sua presenza nella sciocca locuzione popolare: " I discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi", del tutto priva di senso e di fondamento, coniata, probabilmente in ambiente pisano, allo scopo di denigrare la laboriosa e proba gente labronica. Ricordiamo per puro senso di rivalsa ma a titolo di aneddoto, la storiella secondo la quale il Granduca Leopoldo, quando si trovava di passaggio a Pontedera, raccomandava al cocchiere di frustare i cavalli per timore che gli rubassero le ruote della carrozza pur mentre era in movimento. Vorremmo peraltro sottolineare come l´espressione risulti alquanto riduttiva delle reali capacità dei livornesi, i quali hanno dimostrato che all´occorrenza sono in grado di rubare camionate di roba, altro che biciclette. vedi, a questo proposito POMPILIO RUTA, E se tù voi ho rubbato una cèa ar Campoderbi - Memorie di un ladro gentiluomo, Edizioni I Domeniàni - Le Sughere, Guasticce 1981.