LOCOMOTIVA UMANA. L´avventura di Learco Guerra, campione
di Renzo Dall´Ara

13-03-2016 / 03-04-2016 -
RECENSIONI

Learco Guerra, mantovano classe 1902, arriva al ciclismo tardi. Ha 26 anni e già un figlio. Aveva fatto il manovale e come sport si era dedicato al calcio. Le sue biografie narrano che la conversione al ciclismo avvenne quando al suo paese decisero di costruire una pista attorno al campo di calcio. Le prime gare di paese non andarono troppo bene: passista fortissimo era piuttosto fermo in volata e spesso atleti più giovani e veloci gli toglievano la soddisfazione della vittoria. Quando passa professionista, prima come indipendente nel 1928 e poi nella squadra Maino nel 1929 si fa notare ... e comincia a vincere divenendo uno degli idoli dei tifosi di ciclismo di quegli anni.
In carriera vincerà un campionato del mondo, un Giro, arriverà due volte secondo al Tour, una Milano-Sanremo e un Giro di Lombardia oltre a cinque campionati d´Italia su strada e 31 tappe del Giro.
Guerra sarà anche un grande commissario tecnico prima della nazionale italiana e poi di equipe professionistiche. Porterà al Giro lo svizzero Koblet, primo straniero a vincerlo (fra i suoi gregari anche il livornese Bizzi) ma anche il lussemburghese Gaul (due vittorie). Scoprirà infine Gianni Motta anche se il male che lo porterà alla tomba nel 1963 gli impedirà di guidarlo in ammiraglia.
Al libro su Learco Guerra, pubblicato a Mantova nel 2002, è dedicata la recensione di questa settimana.
Buona lettura.